Torna a settembre con un "Bauhaus" green e digitale

Uno dei grandi vantaggi di essere il Vecchio Continente è questo spazio –quasi– inesauribile di reinvenzione. L'Europa è stata chiamata in molti modi – pretenziosa, antiquata, lenta, scoordinata – ma la sua storia sì una fonte di vaste risorse a cui attingere se necessario. Ecco perché, quando si tratta di ripartire da zero, l'Europa parte sempre in vantaggio. Basta trovare il file giusto, recuperarne le coordinate e reinterpretarle. Alla circolarità, nessuno vince. L'ultimo esempio di un pezzo di storia europea pronto per il riuso è il Bauhaus, il movimento culturale, artistico e architettonico nato in Germania nel primo quarto del XX secolo che è riuscito a elevare il design industriale a un livello superiore, integrandolo nella vita delle persone e delle loro case con una proposta in cui l'estetica e la funzionalità convivono.

A cento anni da questo traguardo culturale, l'Unione Europea vuole ricostruire il proprio futuro dalle ceneri della pandemia secondo questi stessi parametri. La tedesca Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha recentemente annunciato la sua intenzione di promuoverne una nuova Bauhaus sfruttare l'opportunità offerta dai fondi di stimolo UE di nuova generazione. Una visione di una nuova Europa (di nuovo) in cui si coniugano sostenibilità, tecnologia e integrazione e questo pone le basi per la nostra futura convivenza.

Il 'Bauhaus' consiste in un progetto integrativo con cui portare il Patto Verde in tutti gli angoli del continente

L'iniziativa presentata dall'Unione Europea sta già prendendo forma e la sua attuazione nei Paesi inizierà a settembre. Questa nuova versione del continente si eleva al di sopra di "la forma segue la funzione", il leitmotiv della scuola originaria creata da Walter Adolph Georg Gropius, pur incorporando alcuni elementi nuovi, frutto di nuove preoccupazioni planetarie: ambiente, economia, digitalizzazione, inclusione sociale. L'Unione Europea considera quindi questa nuova versione come un progetto interdisciplinare e integrativo con cui portare il Patto Verde in tutti gli angoli del continente. Un movimento creativo e partecipativo che riscopre lo spirito del suo predecessore e ispira gli europei a immaginare e costruire un futuro migliore.

Questa "nuova-vecchia" corrente che, secondo la roadmap stilata dall'Unione Europea, sarà entrambe le cose piattaforma di sperimentazione e collaborazione, punto di snodo tra queste coppie (a volte conflittuali) che costituiscono i binomi “scienza/tecnologia” e “arte/cultura” e una risposta europea basata sull'innovazione alle nuove sfide ambientali, sociali ed economiche.

Una partitura in tre chiavi

Ciò che le autorità europee cercano di evitare a tutti i costi è che il nuovo Bauhaus sia visto solo come un evento tra gli altri. Per questo le parole "collaborazione" e "partecipazione" sono sottolineate in rosso in tutte le fasi del progetto in modo che scuole, architetti, artisti e città –attraverso le proprie autorità e gli stessi cittadini– essere parte attiva di questa tendenza, creando reti di scambio di conoscenze.

Il nuovo Bauhaus prende così forma in un itinerario in tre tappe. Il primo di questi, “co-design”, sarà in vigore fino a settembre, termine ultimo per raccogliere idee su questo futuro per l'Europa. Attraverso una serie di strumenti partecipativi, si tratta di definire collettivamente i fondamenti del movimento, invitando esperti di diverse discipline a condividere le proprie esperienze e riflessioni su quella che dovrebbe essere l'Europa di domani. Al termine di questa fase, è pianificato assegnare una serie di premi a progetti esistenti che fungono da esempio contemporaneo di convivenza tra sostenibilità, qualità dell'esperienza e inclusione.

La seconda fase dei risultati si concluderà con il bando per progetti pilota in diversi paesi del continente per i quali sarà creato un quadro di supporto per aiutarli a realizzarli. Infine, nella fase di disseminazione, i migliori progetti saranno portati all'attenzione del grande pubblico che, a sua volta, costruirà le basi su cui stabilire relazioni e stimolare nuovi scambi di conoscenza che alimenta il processo.

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