Riciclo e rumore: la città del vetro, di Antonio G. Maldonado

Non riesco a immaginare un tormento contemporaneo peggiore che avere un'isola di container allestita sotto la tua finestra. L'arrivo notturno del camion, con il suo avvicinamento rauco e frettoloso, il rumore di braccia meccaniche che si aprono, lo scarico dei rifiuti, il trascinamento dei container al loro posto... Tutto questo di prima mattina anche per un Paese che parte tardi per letto come la Spagna.

Ogni pochi giorni, e in tempi più ragionevoli, arriverà un altro camion e estenderà un meccanismo che solleverà il contenitore di vetro e ad un certo punto lo aprirà in modo che centinaia di bottiglie cadano in uno schianto di vetri rotti che, anche in un'ora di punta, è insopportabile. Impossibile per me non passare davanti a una zona di container e fissare con sguardo pietoso le finestre dei piani più vicini, dispiacendosi per i vicini che devono sopportare un tributo così scomodo. Allo stesso modo, quando dovevo cercare un appartamento da affittare, la prima cosa che facevo era controllare che non ci fosse un centro di raccolta differenziata nelle vicinanze.

Dovrà essere buttato via da qualche parte, mi diranno -e io mi dico-, ma È necessario mettere in discussione la razionalità degli orari, e anche sulla tolleranza al rumore nella progettazione degli appalti, ora che ci sono veicoli elettrici più silenziosi. L'uso regolare – e non solo la raccolta – del contenitore di vetro colpisce particolarmente in termini di rumore, dove le bottiglie vuote di vino o olio rimbombano impietose se vuote, o dove si schiantano con un rumore secco se sono parzialmente piene.

"Ammetto che sempre, non importa il giorno e l'ora, introduco le bottiglie timidamente, con senso di colpa, senza buttarle via"

Fastidioso, in ogni caso, per i vicini, soprattutto se hai la sfortuna di avere un bar vicino che, prima della chiusura o del cambio turno, ordina a un suo addetto di scaricare tutte le bottiglie di vetro che la tua azienda non ricicla fornitore. Questo buco non poteva essere aperto solo poche ore al giorno nella sezione che darebbe meno fastidio ai vicini longanimi? Ammetto che sempre, non importa il giorno e l'ora, Introduco le bottiglie timidamente, con senso di colpa, senza gettarli via, inserendo sconsideratamente il braccio per farli cadere delicatamente lungo la parete laterale, sperando che attutisse il colpo e il rumore fatale. Comunque esco sempre convinto che qualcuno stia pensando o esclamando: “Un altro. Non ce la faccio più, non so cosa fare. »

Sembrerebbe tutto banale se il motivo per cui ricicliamo il vetro non fosse così encomiabile. L'aneddoto diventa la categoria di altri effetti più generalizzati di buone azioni a cui ci porta un minimo di consapevolezza sociale e ambientale, o qualsiasi transizione economica. Je sais que je fais ce qu'il faut, mais je comprendrais qu'un des voisins – perdant des transformations globales – sorte un jour et me dise : « Petit, la prochaine fois jette ça dans la Tamise ou le Rhône, mais pas ici , per piecere ".

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