Politica: benessere, di Juan José Almagro
A un eminente scrittore spagnolo viene chiesto quale libro consiglierebbe al Primo Ministro e la risposta è immediata: Giovanni di Mairena, di Antonio Machado. Ricordo allora che un saggio considerò questo testo come "un'educazione alla democrazia" e che, apprezzando questo bel libro, sottotitolato Frasi, donazioni, appunti e memorie di un professore apocrifoEmilio Lledó ci dice che "il dialogo con questo maestro, che parla anche agli studenti apocrifi, è una delle letture più autorizzanti e illuminanti che si possano fare per essere cittadini liberiimparare a pensare e sentire.
Ho la fortuna di possedere una copia della prima edizione (1936, Espasa-Calpe) del Giovanni di Mairenauno dei miei testi principali che, a proposito di politici, contiene una frase, tanto vera quanto dimenticata: "Naturalmente, nel campo dell'azione politica, la più superficiale e la più evidente, Trionfa solo chi mette la candela dove soffia l'aria; mai chi finge che l'aria soffi dove mette la candela". Una riflessione che arriva al momento giusto in questi tempi di incertezza, pandemia perenne ed elezioni un giorno dopo e l'altro anche, dove i politici servono a governare il popolo -in espressione machadia di una "retorica alata" di cui nulla e nessuno beneficia.
Se l'unica questione di cui dobbiamo occuparci (di cui già ci preoccupiamo) è sconfiggere la pandemia, Continuo a non capire perché i politici usino questa retorica di sprone nei comizi elettorali, e in quante occasioni l'hanno, per attaccare gli avversari con il deficit (falso o meno) che il governo centrale o i governi regionali hanno dimostrato nella gestione della crisi sanitaria.
Noi cittadini siamo all'altezza del compito, ma possiamo dire lo stesso per i nostri politici?
Se abbiamo una certezza è che con i vaccini la ripresa economica sta accelerando e ne abbiamo bisogno come la pioggia di maggio perché la nostra estate, senza turismo, può diventare un inferno e poi un disastro. Gli esempi di Stati Uniti, Regno Unito, Cile e Israele dovrebbero avere un valore educativo di cui non possiamo approfittare, poiché questi quattro paesi che occupano posizioni di primo piano nella vaccinazione dei propri connazionali mostrano tassi di ripresa economica molto soddisfacenti. . Intanto la Spagna, come tutta l'Europa, sembra aspettare il loro arrivo, senza leadership e senza distinguersi da nulla se non ritardi ingiustificati nell'inoculazione dei vaccini, e siamo così da tre mesi.
Non so se i governi si rendano conto che il benessere dei propri cittadini dipende, in primis, dal garantire la salute di tutti con tutti i mezzi necessari. La famosa Pepa, la Costituzione spagnola del 1812, affermava già nel suo tredicesimo articolo che "lo scopo del Governo è la felicità della Nazione, poiché il fine di ogni società politica non è altro che il benessere degli individui che la compongono”. E due secoli dopo, le cose sono cambiate poco: se si parla di protezione sociale, si parla di sanità, istruzione, accesso alla casa, al cibo, pensioni dignitose e assistenza sociale; cioè, per garantire la nostra qualità di vita.
“La nostra politica di fronte alla pandemia è la somma di pochi successi, non di pochi sacrifici, e di slealtà”
Un anno fa scrivevo che noi cittadini siamo all'altezza; Ci credo ancora. Possiamo dire lo stesso dei nostri politici? In piena pandemia, la guerra politica e partigiana è diventata insopportabile, ma anche intollerabile e teppista. "Mai come al giorno d'oggi ci sono state così tante bugie, né in modo così spudorato, sistematico e costante“, si legge La funzione politica della menzogna moderna, di Alexandre Koyré. I nostri rappresentanti hanno preso questa riflessione del filosofo come un'esigenza biblica: mentono, si mancano di rispetto, si insultano a vicenda e fanno delle loro apparizioni pubbliche un memoriale di rancori contro il contrario; anche nella sede del Parlamento e, soprattutto, quando in mezzo c'è la televisione.
E, naturalmente, noi cittadini vediamo, ascoltiamo e leggiamo tutto questo ogni giorno, ogni ora, e speriamo che questi politici, eletti da tutti noi per risolvere i nostri problemi, li risolvano e diano l'esempio. Non risolvono nulla e, inoltre, creano problemi più grandi. La nostra politica di fronte alla pandemia è la somma di pochi successi, non pochi sacrifici, errori, incompetenza, imprudenza, inerzia, goffaggine e slealtà insolite.
È vero che nessuno poteva essere preparato a una crisi come il covid-19, per la quale non c'erano istruzioni, ma quelli che ci gestiscono - e quelli di noi che pagano centinaia di consulenti - avrebbero dovuto scriverlo con rigore e trasparenza. A loro basta trattarci da adulti, dirci la verità senza complessi e che la comunicazione sia fluida e basata su tre principi fondamentali: impegno, veridicità e trasparenza. Oggi tutti brillano per la sua assenza. Probabilmente, e non c'è dubbio, abbiamo molti uomini di principio, ma - come Mafalda ci insegna – è un peccato che non li abbiano mai fatti passare dall'inizio...