L'Onu accusa il Brasile di "brutale atto di violenza" contro Dom e Bruno

L’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR) ha pubblicato questo giovedì (16) una nota ufficiale in cui deplora l’esito del caso della scomparsa del giornalista inglese Dom Phillips e dell’indigenista Bruno Pereira, a Valo do Javari, nella foresta amazzonica.

Lo scorso giovedì (15), il sospettato Amarildo Oliveira Costa, 41 anni, ha confessato di aver partecipato all’omicidio del duo e che i corpi sono stati smembrati e cremati. La Polizia Federale (PF) sta indagando sul coinvolgimento di cinque persone nel delitto.

In un comunicato, l’organismo delle Nazioni Unite deputato alla promozione e tutela dei diritti umani nel pianeta ha definito l’episodio “un brutale atto di violenza” ed ha espresso la propria solidarietà ai membri della famiglia.

“Siamo profondamente dispiaciuti per le informazioni sull’omicidio di Dom Phillips e Bruno Araújo Pereira. Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alle loro famiglie. Questo brutale atto di violenza è spaventoso e chiediamo alle autorità statali di garantire che le indagini siano imparziali, trasparenti e approfondite e che sia fornita riparazione alle famiglie delle vittime.

Nella nota, l’organizzazione chiede anche alle autorità brasiliane di rafforzare la protezione degli attivisti e delle popolazioni indigene. “Chiediamo alle autorità brasiliane di raddoppiare i loro sforzi per proteggere i difensori dei diritti umani e le popolazioni indigene da ogni forma di violenza e discriminazione da parte di attori statali e non statali, e di adottare misure per prevenire e proteggere i territori indigeni da azioni illegali”.

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