Perché è bello essere copiati?
La copia non deve sempre essere intesa come inevitabile. Copia: “Abbondanza. Trasferimento di alcuni originali”. Come possiamo vedere, il lessicografo Sebastián de Covarrubias, nel suo Tesoro della lingua spagnolanon ha intriso la definizione di alcun aggettivo peggiorativo. Nonostante la situazione sprezzante con cui si maneggia questo verbo, ci sono altri modi più onesti di intenderlo (così come altri modi di percepire cosa significa essere copiati senza cadere nel cinismo).
Uno dei versi più famosi della poesia, maledetto Rimbaud, “Io sono un altro” (anche profondamente psicanalitico), è una “copia” della frase che il romantico Nerval scrisse in calce a un suo ritratto: “Io sono l'altro”. Lo stesso vale per il detto Hobbes che tante volte abbiamo letto, sentito o pronunciato:Un uomo lupo(cioè "l'uomo è un lupo per l'uomo"). Il drammaturgo Plauto, infatti, era avanti di parecchi secoli:Il lupo è un uomo per un uomo, non un uomo, poiché non sa cosa sia(o "Lobo è l'uomo per l'uomo, e non un uomo, quando non sa chi sia l'altro").
Dove c'è stato un ritrovamento, essere copiati permette due ritrovamenti: una buona idea, un'idea geniale di qualsiasi tipo, è così rotonda che creare una scuola; È suo ordinare, Il tuo destino. In questo susseguirsi di copie, infatti, l'idea originaria può diventare ancora più sferica. Nessuno imita qualcosa che non vale la pena fare. La copia indica un'espressa presa d'atto di quanto copiato. Non importa quanto ti sforzi di copiare, in realtà l'unica cosa che puoi fare è tradurre: riprodurre la cosa esatta è una truffa.
Una buona idea, un'idea geniale di qualsiasi tipo, è così rotonda che crea una scuola
Chi copia è un discepolo. Pensiamo agli studenti delle Belle Arti ea quelli che hanno lavorato negli studi dei grandi pittori: copiano dai maestri, da chi è più geniale di loro. La copia è sempre un'ammirazione, un'influenza manifesta. Insomma, un'impronta. Il marchio Tirso de Molina e i suoi Imbroglione di Siviglia nel Don Juan di Zorrilla; quella di Felisberto Hernandez a Cortázar. La ricreazione – una copia sofisticata, ma pur sempre una copia – di cui fa Pablo d'Ors la montagna magicadi Thomas Mann, nel suo libro lezioni di illusioni.
Ci sono copie che contribuiscono al miglioramento dell'originale, però mantiene ancora la sua distinzione e rango. Quando Ford ha inventato l'auto, altri l'hanno copiata (e, ovviamente, continuano a copiarla oggi), ma Traduzione questo originale. Cosa sono Google, Firefox, Bing, Ask o Ecosia se non una copia di Wandex, un indice creato dal World Wide Web Wanderer, il primo motore di ricerca di Internet, nel 1993? E Wikipedia non è una copia della storia Tlön, Uqbar, Terzo Mondo, firmato da Borges sessant'anni prima e in cui si parla di un'enciclopedia totale creata da “una società segreta di astronomi, biologi, ingegneri, metafisici, poeti, chimici, algebristi, moralisti, pittori, geometri…”? Se un imprenditore inventa e viene copiato, sarà già avanzato e lavorerà ad altro; ciò che viene copiato, l'ha già fatto.
almodovar "copiato" in La pelle che abito l'argomento di occhi senza volto, film francese del 1960 diretto da Georges Franjul in cui un chirurgo pazzo rapisce delle ragazze per ricostruire con la loro pelle la bellezza della figlia, sconvolta da un tragico incidente per il quale si sente in colpa. Buono come Altridi Amenábar, è una copia di La suspenseFilm del 1961 diretto da Jack Clayton e interpretato da Deborah Kerr.
Essere copiati non è un modo per essere applauditi?
E i dandy, i rockerloro moduliloro ramo e gli sgombri? Non fa parte della costruzione della nostra identità scrutata dalle nostre stesse idiosincrasie? Zara, Mango o Benetton non "copiano" le creazioni di Valentino o Dior? Non era una copia dell'abito di alghe che Maruja Mallo indossava negli anni '20 l'abito di carne che Lady Gaga indossò decenni dopo? E non è copiato, quindi, un modo di ricevere un applauso?
Silk Mill –nella città inglese di Derby–, fondata nel 1720, è considerata la prima fabbrica al mondo. Era impegnato nel tessile. Oggi è patrimonio dell'UNESCO, ma la nostra società non sarebbe compresa se il sistema di fabbrica allora inaugurato non fosse stato copiato e perfezionato. E oggi continuiamo a riconoscerne il valore, il valore dell'originale.
Il Giappone o gli Stati Uniti sono specialisti - soprattutto il primo - in quello che viene chiamato "reverse engineering" o "indagine sulle imitazioni". Si prende un oggetto, diciamo il Bimby, lo si smonta pezzo per pezzo, se ne comprende l'ingranaggio, lo si rimonta e lo si riproduce con qualche modifica. Il risultato, continuando l'esempio, è Monsieur Cuisine, il robot della Lidl, recentemente assolto dalla giustizia per l'accusa di plagio per il suo “materiale aggiunto”; cioè migliorando o modificando uno dei suoi aspetti. La copia non può, anche volendo, essere esatta: manca della brillantezza originaria.