Il ghiacciaio più grande d'Italia crolla con l'aumento delle temperature

Almeno sette persone sono morte e 18 sono disperse dopo il crollo del ghiacciaio della Marmolada in Italia domenica scorsa (3). Secondo le autorità, il crollo è avvenuto a causa dell'aumento della temperatura nella regione, provocando una valanga di circa 300 chilometri all'ora.

Situato nella catena montuosa delle Dolomiti, il ghiacciaio è il più grande delle Alpi italiane ed è molto visitato dai turisti. Il numero di alpinisti colpiti dal crollo è ancora sconosciuto. Anche le auto in un parcheggio sono state spazzate via dalla valanga.

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Sabato scorso, il giorno prima della tragedia, la vetta del ghiacciaio ha registrato una temperatura record di 10 gradi. L'ondata di caldo ha colpito l'intera regione e ha accelerato lo scioglimento dei ghiacci. La montagna era già stata indebolita negli ultimi anni a causa del riscaldamento globale.

🇮🇹 Un enorme blocco si è staccato dal ghiacciaio della Marmolada, il più grande delle Alpi italiane, provocando una valanga che ha provocato almeno sei morti e otto feriti; Guarda il video pic.twitter.com/JHz6mzJkes

– ALDO ALMEIDA (@BlogAldoAlmeida) 3 luglio 2022

Situazione dei ghiacciai in Italia

Negli ultimi 80 anni, il ghiacciaio ha perso oltre l'80% del suo volume. Le previsioni indicano che potrebbe scomparire entro il 2050. Un sondaggio pubblicato a giugno ha indicato che la copertura nevosa sul ghiacciaio era inferiore del 50% rispetto alla media storica del periodo. Sebbene sia normale che il ghiaccio crolli durante l'estate, quest'anno la situazione è più critica.

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“Quest'anno è eccezionale a causa delle scarse precipitazioni e del caldo, che hanno fatto sì che lo scioglimento della copertura nevralgica del ghiaccio d'alta quota avvenisse uno o due mesi prima del normale. Le previsioni ci dicono che ci aspettano ancora tre mesi di caldo, quindi l'evento di ieri in Marmolada potrebbe ripetersi con maggiore frequenza”, ha spiegato all'ANSA il climatologo Roberto Barbiero, dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente della provincia di Trento.

La ricerca continua utilizzando elicotteri e droni dotati di termocamere. Il numero di morti e dispersi è costantemente aggiornato dalle autorità. “È una situazione molto pericolosa anche per i soccorritori, che non possono avanzare a piedi”, ha detto ad AFP il sindaco del comune di Canazei, Giovanni Bernard.

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